Tra storia e leggenda
Secondo la leggenda la sua fondazione si riallaccia al mito dei “nostoi”, ossia al ciclo epico dei ritorni degli eroi achei e dalle emigrazioni degli eroi troiani.
Chioggia ha una storia ben più lunga di Venezia.
Secondo la leggenda la sua fondazione si riallaccia al mito dei “nostoi”, ossia al ciclo epico dei ritorni degli eroi achei e dalle emigrazioni degli eroi troiani, esuli in cerca di una nuova patria dopo la distruzione di Troia.
E se a fondare Roma fu Enea, per Chioggia ci pensò Clodio. Il mito fondativo si trova anche nelle insegne di Chioggia: il rosso leone rampante, infatti, ricorderebbe l’antica città distrutta da Ulisse e dai suoi compagni.
La leggenda decisamente esagera, però, come tutte le leggende, contiene anche un po’ di verità. Chioggia, infatti, ha una passato greco, prima che etrusco, come importante scalo mercantile per il commercio dell’ambra e di altri prodotti di pregio dell’antichità.
Fin dal XII-XVI secolo a.C. i greci avevano frequentavano le coste dell’Adriatico. Del resto la serie di lagune presenti anticamente lungo tutta la costa settentrionale, dalle foci del Po fino a Grado, rendeva sicura la navigazione delle navi e per migliorare gli spostamenti vennero realizzate anche delle canalizzazioni artificiali, dette fosse.
Il nome di due di queste certifica il passato greco della zona. La fossa Philistina riconduce al personaggio storico di Fillisto, e quindi all’ambiente dei tiranni siracusani; la fossa Messanica alla città di Messina e quindi ancora all’ambito dei greci siciliani.