Tegnue, nuovi progetti e al via il riconoscimento dello status di patrimonio dell’umanità UNESCO

Verranno posizionate nuove boe ecologiche per l’identificazione dell’area e al via l’iter per il riconoscimento di patrimonio  dell’umanità

L’Amministrazione comunale di Chioggia sta portando avanti alcuni importanti progetti per le Tegnue, ossia di particolari conformazioni rocciose, sviluppatesi nei fondali marini dell’alto Adriatico. Questi bio-sedimenti sono simili alle barriere coralline e, per questo, vengono anche chiamati barriere coralline adriatiche . Particolarmente presenti soprattutto al largo delle coste del Lido di Venezia, di Pellestrina ma è proprio davanti al litorale della città di Chioggia che si trova il complesso di Tegnùe più ampio e importante, in cui sono presenti i raggruppamenti più grandi fino ad ora rinvenuti. La loro origine al momento rimane in parte incerta e oggetto di studio, ma certamente un grosso apporto alla loro formazione è dovuto ad alghe calcaree e invertebrati biocostruttori come i coralli. E come le barriere coralline presenti nei mari tropicali, anche le Tegnùe sono un ambiente ricco di vita e biodiversità, caratterizzate da rocce estremamente irregolari, ricche di anfratti, di gallerie e di cavità, usate da moltissimi organismi come riparo, rifugio o nursery.
I subacquei che s’immergono per visitare le Tegnùe restano sorpresi per l’enorme bellezza che contengono, caratterizzata da organismi animali e vegetali sessili (non in grado di spostarsi) e incrostanti, appariscenti per forme e colori, quali, ad esempio, spugne, anemoni, ascidie coloniali, e di numerose specie di pesci. Per tutte queste caratteristiche e per ciò che rappresentano per il nostro Mare Adriatico, le Tegnùe possono essere considerate delle vere e proprie oasi di biodiversità in mezzo ad una distesa sabbiosa apparentemente povera di organismi.

Un delicato sistema da proteggere

Al fine di proteggere questo delicato ambiente il Consiglio Comunale di Chioggia il 14 settembre del 2000 approvò la proposta di istituire un’area protetta per le Tegnùe di Chioggia e ne presentò richiesta al Governo. Il 5 agosto 2002 l’area fu quindi dichiarata “Zona di Tutela Biologica” (ZTB) con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (G.U. n. 193 del 19-8-2002) che impose il divieto di qualsiasi attività di pesca.

Dal 2002 ad oggi, grazie alla Regione Veneto, al Comune di Chioggia, all’Associazione “Tegnue di Chioggia”-onlus” coadiuvata da club subacquei della zona, all’ISPRA (sede di Chioggia), al CNR-ISMAR di Venezia e di Bologna, all’Università di Padova, molte sono state le iniziative messe in atto per garantire la protezione, il controllo, la conoscenza e la corretta fruizione dell’area da parte dei sub. Nel 2011 le Tegnùe di Chioggia sono state proposte come Sito di Importanza Comunitaria (Dgr. nr. 220 del 1 marzo 2011) come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) per la quale è previsto un organo di gestione e ora sta si sta lavorando per avviare l’iter per il riconoscimento di patrimonio naturale UNESCO, iniziativa portata avanti dall’Amministrazione comunale in quanto da maggio di quest’anno è l’unico ente ad avere titolarità sulle Tegnue.

I nuovi progetti

Serena De Perini, Assessore all’Ambiente del Comune di Chioggia:” Il 2024 sarà un anno molto importante per le Tegnue perché, dopo un 2023 che ha visto l’assegnazione della gestione al Comune, il prossimo anno vedrà finalmente i frutti di questa gestione. Sono in partenza infatti alcuni progetti tra cui quello con fondi del PNRR per riqualificare in maniera seria e completa il campo boe con dei galleggianti super all’avanguardia realizzati con materiali sostenibili, geolocalizzabili con GPS, un progetto importante anche dal punto di vista economico. Si tratta di un progetto che stiamo portando avanti con Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) partnership che stiamo adottando anche per gli altri due: quello per il ripopolamento delle ostriche e poi quello sul recupero delle reti abbandonate nei fondali. Inoltre stiamo definendo altre iniziative con la Regione sempre sulla pulizia del fondale dalle reti e alcune collaborazioni con l’Università di Padova. Inoltre porteremo avanti il delicato iter per il riconoscimento delle Tegnue come patrimonio mondiale UNESCO, un percorso che solo il Comune ha la titolarità di seguire in quanto ente gestore e sul quale vanno fatti passi ponderati e graduali. Il traguardo è così importante che non possiamo permetterci di sbagliare”.

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