El gato de Ciòsa
La colonna si erige nella Piazzetta di Vigo come un vero e proprio simbolo della cittа di Chioggia. Difficile datarla, perchè fu ritrovata nel 1763 a seguito degli scavi per il rifacimento della Torre dell’orologio di Sant’Andrea e del Palazzo Reale e posizionata nell’attuale posizione nel 1786 per ordine dell’allora Podestà Mussato.
Non tutti sanno che, nel il 14 luglio 1797 il leone di Vigo venne sostituito con la statua della libertà per volere delle truppe francesi, quale simbolo della dominazione francese.
Nel successivo periodo austriaco, i chioggiotti rimisero al suo posto il leone marciano, ma non vollero ricreare in tutto e per tutto la statua simbolo di Venezia, ma ci posero un eloncino ornamentale per le balustre, un po’ più piccolo di un vero e proprio leone.
Le sue fattezze le hanno attirato il nome di “ed gato” (il gatto in dialetto chioggiotto) e molte sono le allusioni nelle varie storie/leggende circa la sua costruzione.
Una versione della storia narra che la continua rivalità tra Chioggia e Venezia.
Non potendo mancare il simbolo marciano in riferimento alla dominazione della Serenissima, i Chioggiotti realizzarono, in segno di scherno, una statua con le fattezze di un grosso micio.
Un’altra storia racconta invece che la statua sia stata commissionata, per risparmiare, ad uno scultore economico e non troppo bravo e che all’inizio dovesse quindi avere dimensioni più grandi, ma a furia di modifiche all’originale, il marmo si ridusse e le forme si modificare fino ad arrivare a quelle di un gatto. Sembianze, a dire il vero, non del tutto casuali, ma volute dai clodiensi che per vendetta vollero prendersi gioco dell’autorità di San Marco.
Ad ascoltare invece i Veneziani, la leggenda parla di un gatto di San Marco, che stanco dell’opressione dei leoni alati veneziani su di lui fuggi e, inseguito dai grossi felini, fini per ripararsi a Chioggia, sopra la colonna di Vigo dove tuttora risiede.
Due dei leoni inseguitori si sedettero ai piedi del ponte, aspettando che scendesse. Il gatto non è ancora sceso dalla colonna e i leoni lo stanno ancora aspettando ai piedi del ponte, fermi e immobili, sulle colonne che ne cingono il parapetto, perdendo le ali e diventando di pietra.
I veneziani da allora, per tutta risposta, hanno iniziato a canzonare “el gato de Ciòsa” arrivando per mare, e lasciando lishe di pesce ai piedi della colonna per dar da mangiare al gatto.
Quale che sia la verità dell’accaduto, “el gato” è diventato uno dei simboli del patrimonio artistico e culturale della bella Chioggia, e continua a sfidare il leone di San Marco dalla sua posizione che guarda la Laguna Veneta.