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Palio della Marciliana – 34esima edizione

Dal 14 al 16 giugno le lancette dell’orologio torneranno agli ultimi decenni del Medioevo per festeggiare la storica vittoria di Venezia su Genova. Un appuntamento da non perdere

Ogni anno la terza domenica di giugno si disputa il Palio della Marciliana, ossia una pagina vera della storia locale con il quale viene fatta rivivere l’entrata trionfale in città del doge Contarini alla conclusione della Guerra di Chioggia, il 24 giugno 1380, nella quale la città si distinse per coraggio e resistenza contro l’invasione della Repubblica di Genova. La rivalità tra Venezia e la città dei Doria, per la supremazia sul mare infatti, accese un conflitto che vide convolta soprattutto la piccola cittadina di Chioggia.

La giornata è un momento di festa, il ritorno alla vita normale dopo un anno di assedio e dunque il Corso del Popolo torna a riempirsi di colori e mestieri: gli artigiani intenti nelle loro occupazioni, le lavandaie, il fornaio, le ricamatrici, i pescatori intenti a sistemare le reti, gli osti in compagnia dei loro rumorosi avventori

Ma la giornata è un momento di festa, il ritorno alla vita normale dopo un anno di assedio e dunque il Corso del Popolo torna a riempirsi di colori e mestieri: gli artigiani intenti nelle loro occupazioni, le lavandaie, il fornaio, le ricamatrici, i pescatori intenti a sistemare le reti, gli osti in compagnia dei loro rumorosi avventori. Il palio è anche giorno di fiera, di fiera del sale di cui Chioggia era ricca e con cui Venezia teneva il monopolio del commercio nel Nord Adriatico. Sale purissimo, qualche mercante arrivava dalla Lombardia per approvvigionarsene. Sono oltre 600 i figuranti che ogni anno da ben 25 edizioni grazie ai loro abiti fedelmente ricostruiti a scenografie debitamente allestite e alla riproposizione degli antichi momenti di vita riportano indietro le lancette dell’orologio a quel lontano passato. Per tre giorni, dunque, Chioggia torna al proprio Medioevo facendo vivere alla città e ai suoi turisti momenti di grande fascino con la benedizione dei balestrieri e il giuramento dei Capitani di contrada, la tenzone dei Balestrieri, trasmessa in diretta da Rai 3, alla quale seguirà il maestoso e coinvolgente corteo. Musiche medievali, spettacoli teatrali, cantastorie e giullari, allieteranno la tre giorni che si concluderà, come sempre, con l’incendio alla Torre di Sant’Andrea e con le feste nelle Contrade.

Le novità di quest’anno

Tante le conferme delle numerose iniziative che animeranno anche questa edizione del Palio, come le ricostruzioni realistiche della vita del Medioevo in città o il Palio delle Balestre Grandi tra le Contrade con le riprese in diretta nazionale RAI 3 ma anche delle belle novità come il Banco del Cerusico, di fronte Palazzo Municipale, fedele riproposta della medicina del ‘300. Verranno esposte le piante officinali che all’epoca costituivano le uniche medicine per ogni tipo di malattia e al Banco si troveranno sia alcune donne intente a lavorarle per trasformarle in medicamenti che il Cerusico (per alcuni medico, per altri stregone) pronto a fornire la sua diagnosi e la conseguente “prescrizione medica”.
Un vero esercito di volontari quello che tutti gli anni anima una delle tradizioni storiche più affascinanti della città: circa 400 persone tra figuranti e organizzatori che nei giorni del Palio e in quelli immediatamente precedenti si mettono a disposizione per ridare vita alle tradizioni medievali di Chioggia.
Un evento che non si limita alle giornate dedicate alle rappresentazioni storiche ma che si espande in altri mesi dell’anno e coinvolge anche le scuole cittadine, che tra gennaio e maggio si cimentano in approfondimenti sulla vita medievale a Chioggia. In particolare, la scuola Caccin sabato 15 giugno farà uno spettacolo alle ore 10.00 di fronte alla Loggia dei Bandi. Si tratta di un’ottantina tra tra ragazzi e insegnanti coinvolti nel progetto”.

Il Programma

15 GIUGNO Sabato

“ACCADDE E ACCADE IN CLUGIA”
dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 23.30
Vita medioevale in Clugia
I mercanti e pellegrini, le taverne, gli antichi mestieri, le botteghe, il commercio del sale, il popolo, la legge, il lavoro, le musiche, i balli, gli esercizi alle armi con: le contrade, il banco dei remedi, gli osti, gli artigiani, i musici de Clugia, i nobili, le danzatrici, i frati predicatori, i cordai, i venditori d’acqua, le candele, i tamburini, i milites, i trabicoi
dalle 10.00 alle 11.00 animazione degli alunni della scuola “Caccin” con balli e canzoni
I falconieri di Stirpe Rapace
ore 16.00 Piazza Vigo Arrivo delle navi veneziane, regata nella laguna del Lusenzo e premiazioni Associazione Vele al Terzo di Venezia
dalle 21.30 Piazza Vigo
Corteo storico
Il ballo “Voltati in ca Rosina”, saltarello del gruppo ballo medievale della Marciliana Tamburi, trombe e musici del Palio della Marciliana
Incursione genovese, la Città e caduta, Milites e balestrieri
Ballo del fuoco, di Montalbano

16 GIUGNO Domenica

“ACCADDE E ACCADE IN CLUGIA”
Vita medievale in Clugia
ore 9,00 Partenza delle navi veneziane Associazione vele al Terzo di Venezia dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 23.30
Vita medioevale in città
dalle 18.00
dalle 19.40
dalle 21.00 alle 23.00
Piazza Duomo Palio delle Balestre Grandi tra le Contrade Riprese diretta nazionale RAI 3
Entra il Doge nella Città di Clugia
Corteo storico e assegnazione del palio
I Bagordi … nelle e delle Contrade Incursione Genovese – Incendio della torre

La storia della Guerra di Chioggia

La Guerra di Chioggia, che divampò tra il 1378 ed il 1381 tra Genova e Venezia, rappresentò uno dei capitoli più drammatici della storia delle due potenti repubbliche marinare italiane. Il conflitto ebbe inizio con scontri e contese relative al controllo dei commerci nel Levante e alla successione al trono di Cipro, ma si trasformò presto in una violenta lotta per il predominio nel Mare Adriatico. La rivalità tra Genova e Venezia era da tempo consolidata, dato che entrambe le città avevano basato la propria ricchezza sul commercio marittimo e sul controllo delle rotte commerciali. Il commercio con il Levante rappresentava una fonte di grandi ricchezze per entrambe le repubbliche, che avevano istituito numerosi empori lungo le rotte commerciali, creando vere e proprie cittadelle fortificate per difendere i propri interessi. La presenza genovese sull’isola di Tenedo e la rete di colonie genovesi in concorrenza con il commercio veneziano erano solo alcuni esempi di come la rivalità fosse radicata. La contesa si acuì nel 1372, durante la cerimonia d’incoronazione del giovane re di Cipro, quando scoppiano scontri tra veneziani e genovesi.

La Battaglia di Chioggia

Nel 1369 morì Pietro di Lusignano, il re di Cipro, lasciando il trono al suo quattordicenne figlio, Pietro II. Durante la cerimonia d’incoronazione a Famagosta nel 1372, scoppì una violenta contesa tra il Bailo di Venezia, Marino Malipiero, e Paganino Doria, Console di Genova. Le due fazioni si scontrarono, causando morti e feriti tra veneziani e genovesi nei saloni del palazzo reale e per le strade della città. La notizia della violenza raggiunse Genova, che rispose inviando sette galere sotto il comando di Damiano Cattaneo per attaccare e devastare Cipro nel marzo del 1373. Successivamente, trentasei galere genovesi al comando di Pietro da Campofregoso assalirono Famagosta, causando morte e distruzione fra i ciprioti e i veneziani. Il giovane re fu costretto a firmare un trattato che imponeva un tributo annuale alla Repubblica di Genova e una considerevole indennità di guerra, con Genova che manteneva guarnigioni sull’isola e acquisiva il controllo effettivo della stessa. Venezia tollerò la situazione a causa della guerra con Padova, ma i genovesi continuarono a cercare il predominio nei commerci nel Levante a Costantinopoli. Nel 1376, aiutarono Andronico, figlio di Giovanni V Paleologo, a fuggire e proclamarsi nuovo imperatore, imprigionando il padre e causando discordia tra le varie fazioni. La situazione si invertì nel 1378 quando Giovanni V Paleologo riuscì a rioccupare il trono con l’aiuto dei turchi, mettendo fine alle politiche anti-veneziane di suo figlio. Quest’ultimo si rifugiò nella Torre di Galata, nella colonia genovese di Costantinopoli, mentre Genova si alleò con i rivali di Venezia, come il Duca d’Austria, Ludovico d’Ungheria e il signore di Padova. Venezia a sua volta si unì a Bernabò Visconti, signore di Milano, e al re di Cipro per formare un’alleanza contro Genova, dando inizio a una complessa rete di alleanze e rivalità che caratterizzarono la politica del periodo. Questo episodio segnò l’inizio di una serie di conflitti che culminarono nell’assedio di Chioggia. La battaglia di Chioggia vide Genova cercare di entrare nel porto di Venezia, ma venne respinta e costretta a ritirarsi su Chioggia, dove fu assediata dalle forze veneziane. Dopo undici giorni di combattimenti, Chioggia cadde e Genova subì una pesante sconfitta. Dopo la presa di Chioggia da parte dei veneziani, le ostilità continuarono in Adriatico, con Genova che subì ulteriori sconfitte e perdite. La guerra si concluse con la Pace di Torino del 1381, grazie all’intervento del Conte di Savoia come mediatore tra le due repubbliche. Vennero stabiliti diversi accordi territoriali e commerciali che ristabilirono un equilibrio tra Genova e Venezia, ponendo fine al lungo periodo di conflitto. La Guerra di Chioggia rappresentò un importante capitolo nella storia delle repubbliche marinare italiane, evidenziando la rivalità e la competizione per il controllo dei commerci marittimi nel Mediterraneo. Le conseguenze del conflitto si fecero sentire a lungo, influenzando l’equilibrio di potere tra le repubbliche e determinando cambiamenti geopolitici nella regione.

 

 

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