Il folpo, piatto freddo da aperitivo

Il “folpo” altro non è se non un moscardino pescato nelle acque sabbiose della laguna di Venezia e Chioggia, servito caldo con un “sughetto” fatto da prezzemolo, vino bianco, limone e altri ingredienti top secret

Un piatto che non può mancare in accompagnamento all’aperitivo è il folpo. Cefalopode da non confondere con il polipo, trattandosi invece di un “moscardino” delle dimensioni di una mano, preparato lesso e servito con un “sughetto” fatto da prezzemolo, vino bianco, limone e altri ingredienti rigorosamente top secret. Oggi questo tipo di offerta viene catalogato come street food o, in modo ancora più raffinato, finger food , ma in realtà si tratta di una pratica antica, figlia della realtà più povere dove l’esercizio del commercio ambulante si affiancava ai mercati per la vendita di molluschi, crostacei e gasteropodi che la povera gente riusciva a racimolare senza spesa e che per questo sono entrati a far parte del cibo popolare. Come: i“bovoetti”, lumachine che vivono nelle sterpaglie vicino al mare che si raccolgono da aprile ad ottobre, o le “masenette” le femmine del granchio, pescate tra agosto e dicembre o le più prelibate “moeche”, granchi della laguna pescati nel periodo della muta, quando abbandonano il carapace e sono quindi tenere e molli. Autentiche leccornie che con i loro sapori e profumi hanno accompagnato i momenti di festa lungo tutti i secoli della storia. Oggi quest’antica forma di ristorazione viene portata avanti ancora in qualche bàcaro che malgrado il cambio di abitudini sociali continua a scommettere sull’attualità e il valore social di questi prodotti.

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