“grammatica chioggiotta” il nuovo libro di Renzo Cremona
Un’immagine di impareggiabile chiarezza dei meccanismi e dei moduli espressivi di una lingua antica e conservatrice
Lo scorso anno Renzo Cremona è stato il nostro “Virgilio” nella stesura dello speciale Con i piedi per terra dedicato alla città di Chioggia, ai suoi aspetti più intimi, ai suoi tanti significati che spesso sfuggono al turista troppo frettoloso. Attraverso una lunga intervista siamo arrivati all’essenza delle cose, considerando ciò che la rende un luogo diverso da tutti gli altri e che pericolo corriamo quando questi tratti distintivi rischiano di andare perduti.
Come riferimento avevamo preso proprio la lingua, il chioggiotto, ossia una materia in pericolo, perché fragile, corruttibile, perché aerea e fatta per misurare i luoghi, per cogliere le distanze spaziali, gli ostacoli, le separazioni, ma anche i contatti, le reciprocità tra qui e l’altrove. La lingua è materia che si contamina e trattiene le sembianze degli spazi sotto forma di suoni. E nel dialetto chioggiotto dentro ci senti l’acqua del mare, per questo è più facile riconoscere nella musica delle parole Genova o Trieste, piuttosto che le altre città venete di terraferma. Ne avevamo parlato alla luce della sua vasta esperienza in materia di lingue – lui stesso si definisce un abitatore della lingua avendo studiato cinese, neogreco, portoghese e georgiano, essendo traduttore di testi letterari dal cinese classico e moderno, dal neogreco, dal portoghese e dall’afrikans – e ne avevamo parlato anche in ragione al libro che al tempo stava scrivendo: “grammatica chioggiotta”, che finalmente è stato dato alle stampe, dopo anni di rigorosi studi, e oggi è sicuramente tra i libri più importanti dedicati alla lingua di Chioggia, proponendo un’analisi sistematica e dettagliata del funzionamento del dialetto locale. Lo spazio temporale preso in considerazione copre circa 130 anni, ma si concentra soprattutto sugli ultimi cinquanta, passando in rassegna non solo il volto mutevole e camaleontico di quella che ancora è lingua viva e pulsante, ma anche gli usi e le abitudini del vernacolo così come si sono consolidati ed emergono dalla memoria dei parlanti più anziani e persino dai documenti rimasti.
Uno strumento linguistico flessibile e affascinante che conserva il sapore arcaico ormai scomparso tanto dal veneziano quanto dal padovano
Grazie alle approfondite conoscenze linguistiche e ai numerosi studi compiuti nel campo, l’autore riesce nella titanica impresa di produrre un quadro organico e a tutto tondo del chioggiotto in grado di restituirci un’immagine di impareggiabile chiarezza dei meccanismi e dei moduli espressivi di una lingua antica e conservatrice. Lo fa scandagliandone ogni angolo – anche il più riposto e sfuggente -, interrogandone peculiarità, tratti distintivi e punti in comune con altre varietà linguistiche italiane e d’oltre confine, registrandone in modo instancabile curiosità e illustrando le vie infinite di uno strumento linguistico flessibile e affascinante che conserva il sapore arcaico ormai scomparso tanto dal veneziano quanto dal padovano.
Un libro destinato a costituire una vera e propria gigantesca pietra miliare negli studi di dialettologia
Renzo Cremona dona un lavoro di eccezionale valore scientifico e culturale che nel panorama cittadino attuale e passato non conosce eguali ed è destinato a costituire una vera e propria gigantesca pietra miliare negli studi di dialettologia dei decenni a venire, presupposto irrinunciabile per qualsiasi indagine sulle origini e la sostanza stessa delle nostre tradizioni locali, ma anche indispensabile strumento per chiunque voglia avvicinarsi alla lingua parlata a Chioggia ancora viva e vegeta nel terzo decennio del XXI secolo.
Come dice Elo – cioè la personificazione del dialetto – in un altro suo libro dedicato al chioggiotto in Lingua Madre, “dòpo de mi, restarà nòma che le case, i muri, i copi; restarà le càneve, restarà i ponti. dòpo de mi restarà solamènte i canai, i batèi, le rive; no restarà altro che i musi. […] per voialtri no ghe sarà pi sime da ormesare, no restarà pi gnanca un màncolo a spetarve. dòpo de mi no restarà pi gnènte”.
- Editore: Il Leggio
- Data di Pubblicazione: gennaio 2023
- Pagine: 1345
- Formato: rilegato
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