Infradito, dall’antichità a quelle più di moda per l’estate di quest’anno
Le infradito sono un must per l’estate balneare. Indossate disinvoltamente da milioni di persone, molti dei quali forse ignorano che questo tipo di calzatura è sicuramente tra le più antiche inventate dall’uomo. Se la nostra storia la facciamo partire appena dopo i moon-boot realizzati dai primitivi con le pelli degli animali e arriviamo alle prime civiltà, le infradito erano già ai loro piedi.
Nell’antico Egitto
I primi “modelli” di sandali infradito risalgono al 3500 a.C. ed esistono diverse rappresentazioni che raffigurano faraoni con addosso queste calzature. Pare tra l’altro che all’interno della tomba di Tutankhamon e della sua giovanissima sposa siano state trovate calzature simili, come dono per facilitare la vita dei due reali nell’oltretomba. Tuttavia, se oggi siamo abituati ad indossare le infradito con outfit casual o in contesti sportivi, in passato erano riservate alle classi superiori; quindi, solo regnanti e sacerdoti avevano diritto ad indossarle. Altra particolarità riguarda il fatto che i sandali non venivano utilizzati all’esterno ma all’interno dei palazzi, per presenziare a riti e cerimonie ufficiali. Le tipologie più diffuse venivano realizzate in materiali semplici. Le più comuni avevano la suola in cuoio, oppure in papiro intrecciato, ed erano fermate ai piedi con listelli di cuoio. I regnanti avevano invece diritto a modelli più raffinati e costosi. I faraoni, ad esempio, portavano infradito con elementi dorati e gioielli intarsiati, per sottolineare il loro status symbol. Con il passare del tempo, le infradito hanno iniziato a diffondersi anche tra la popolazione e ad assumere nuovi usi.
Nella Roma Antica
Nell’Antica Roma, quelle con una suola molto alta venivano usate da attori e attrici in palcoscenico, per sembrare più alti. Analisi più recenti hanno poi rivelato che le infradito erano già utilizzate anche in altre zone del pianeta ed erano realizzate in materiali diversi, in base alle materie prime disponibili in un dato territorio. Così i Masai in Africa le realizzavano con pelle animale, in India con fibre di legno, in Messico con yucca e in Asia con fibra di riso.
Dalla cultura giapponese ai surfisti americani
Per scoprire l’origine delle infradito contemporanee dobbiamo però spostare il nostro racconto verso est e più precisamente in Giappone. Infatti, in Occidente, greci e romani hanno iniziato ad indossare principalmente sandali aperti legati alla caviglia, da lacci più o meno lunghi a seconda dell’epoca. Queste calzature risultavano più comode e sicure. In generale le infradito spingono le dita dei piedi ad aggrapparsi alla “stringhetta infradito” fissata sulla suola, costringendo così i muscoli del piede ad un superlavoro. Per questo motivo andrebbero portate sempre solo per brevi periodi e mai per camminate lunghe o impegnative. Comunque, nonostante il loro utilizzo sia diminuito in Europa, esse hanno continuato ad essere molto popolari in Asia. La calzatura tradizionale giapponese è infatti rimasta lo zori: tradizionalmente realizzata in materiali naturali, veniva abbinata al kimono e indossata con uno speciale paio di calze. Infatti, nella cultura giapponese, mostrare i piedi veniva considerato un gesto di esplicata allusione sessuale. Lo zori è rimasto a lungo la scarpa più diffusa in Giappone, tanto da attirare l’attenzione e l’apprezzamento dei soldati americani, durante il periodo di occupazione seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Ritornati quindi negli USA, i soldati hanno riportato molti degli oggetti e degli abiti che avevano osservato in territorio nipponico così, già negli anni 50’, le infradito hanno iniziato a spopolare tra i surfisti americani. Inizialmente chiamate jandels (dalla fusione tra le parole “sandali” e “Giappone” in inglese), vennero poi ribattezzate flip flop, dal suono onomatopeico che emettono mentre si usano per camminare.
Le mitiche Havaianas del 1966
A rendere però popolare in tutto il mondo le infradito è stata un’azienda brasiliana, Havaianas. Nel 1962 l’azienda creò i primi modelli in gomma, più resistenti e confortevoli, che ebbero subito molto successo. Ma il vero boom si registrò nel 1966, quando Havaianas progettò un modello con suola in caucciù con impressa una trama a chicchi di riso che richiamava direttamente lo zori giapponese, tradizionalmente realizzato in paglia di riso. Nello stesso anno venne depositato il brevetto e la produzione si ampliò con combinazioni di colori sempre più vivaci e sgargianti. In realtà inizialmente le Havaianas erano disponibili solo in blu e bianco, ma nel 1969, in seguito ad un errore di produzione, apparve la prima versione in verde: il primo lotto andò a ruba in poche settimane! Il successo dei “sandálias havaianas”, come li chiamano i brasiliani, continuò inarrestabile. Grazie infatti all’ottimo rapporto qualità-prezzo, essi divennero la tipologia di calzatura più utilizzata anche dalle fasce più povere della popolazione. Nel 1980 anche il Governo brasiliano prese coscienza della loro utilità, tanto da arrivare ad inserirle tra i prodotti oggetto del monitoraggio dell’inflazione. Insomma, le Havaianas si trasformarono da semplici ciabattine a bene di prima necessità.
La globalizzazione: dai red carpet hollywoodiani alle passarelle
Nonostante il loro enorme successo in terra brasiliana, l’operazione di internazionalizzazione del marchio iniziò solo negli anni Novanta. Più precisamente, l’anno di svolta in cui il brand raggiunge la sua fama a livello globale è il 1998. In occasione della Coppa del Mondo FIFA, Havaianas lanciò il suo modello più venduto “Brasil”: caratterizzato da una piccola bandiera brasiliana sulla striscia. Anche se il Brasile (super favorito quell’anno) non vinse il campionato, il modello omonimo si trasformò in un successo globale. Furono quindi i primi anni Duemila a segnare il vero rilancio delle infradito. Ad aver contribuito alla loro definitiva diffusione globale sono state senza dubbio le star di Hollywood. Inizialmente scelte per rappresentare il look delle teenager americane in una delle serie tv più celebri degli anni Duemila “The O.C”, ben presto hanno iniziato a comparire anche sui red carpet. L’immagine di Paris Hilton con minigonne e sottilissime infradito col tacco è sicuramente una delle più rappresentative di quel periodo.
Infradito personalizzate: un evergreen tra i gadget estivi
Le infradito rimangono ancora oggi un accessorio di tendenza. Il motivo della loro fama è quasi scontato: sono facili da produrre, unisex ed estremamente comode. Quindi, considerando la loro grande popolarità, se stai pensando ad un gadget personalizzato puoi sicuramente valutare di puntare sulle infradito personalizzate.
La Moda dell’estate 2024
Quest’anno le infradito davvero glamour avranno colori tenui ma vibranti dominano le tendenze moda primavera estate 2024: il ghiaccio e il verde menta. Uno ispirato al brivido del ghiaccio, l’altro alla freschezza della menta. Entrambi si fanno strada sulle passerelle, regalando luminosità ai look estivi. La stagione abbraccia la gioia e la vivacità attraverso colori audaci e pattern eccentrici. Dai toni fluorescenti ai motivi floreali oversize, il mantra è “più audace è meglio“. Armati di coraggio cromatico, gli appassionati di moda si preparano a fare una dichiarazione di stile senza compromessi.