Pellestrina e Chioggia, una questione di identità
I loro nomi nascono dalla stessa “fossa” e anche la popolazione nasce dalle stesse famiglie
Nel nome della piccola isola di Pellestrina, c’è tutta la storia della Laguna Sud. Perche deriverebbe, come per Clodia/Chioggia, da una fossa, o meglio una via d’acqua artificiale, che già in epoca preromana permetteva il collegamento fra i rami fluviali deltizi e gli spazi lagunari, ovvero la navigabilità all’interno di questi ultimi da Ravenna fino al porto di Edrone, ossia l’antica Chioggia. Ma chi fu a compiere quest’impresa titanica ben prima della romanizzazione? A quanto pare furono i primi colonizzatori di queste coste, ossia i Greci. L’origine del nome Filistina/Pellestrina infatti andrebbe ricondotto all’ambito culturale e politico di coloro che tali opere hanno progettato ed eseguito, che nel nostro caso è da indentificare nell’unico nucleo di coloni ellenici esistente nel delta padano: quello dei siracusani rifondatori di Adria nel secondo decennio del IV secolo a.C. Ciò è spiegabile dalla toponomastica: il nome Philistrina riconduce al personaggio storico di Filisto, tiranno siracusano. Lo stessa fossa poi venne rimaneggiata dai romani per immettere il Po di Adria nell’Adige e prese il nome di Clodia che poi divenne il nome di Chioggia. Le due realtà mischiarono ancora la loro identità dopo la guerra di Chioggia, quando la popolazione della piccola Pellestrina venne completamente dispersa e trucidata. Fu il doge Andrea Contarini ad avviarne la ricostruzione, inviando sull’isola quattro famiglie chioggiotte: i Vianello, i Busetto, gli Scarpa e i Zennaro che avviarono il ripopolamento e dettero il loro nome alle quattro zone del paese.